venerdì 27 marzo 2009

ON ME


Il mio corpo è sotto assedio e vale qualcosa meno di niente. E' oggetto a perdere tra le mani di sconosciuti che possono permettersi di decidere che farne in qualsiasi frangente.

Quando sarò in punto di morte, resa muta dal dolore e dal morbo, le mie volontà in materia di fine-vita saranno carta straccia tra le mani di medici e deputati. Il mio corpo immerso nell'oscena pornografia di macchine e fili, manipolato da estranei, violato fino all'ultimo, privato della pietà della morte.

Oppure quando andrò dal farmacista obiettore di coscienza.

O ancora quando inciamperò sulla mia strada, in una ginecologa anch'essa obiettrice che rifiuterà di visitarmi, adducendo quale motivazione etica la palese immoralità dell mia depilazione.

Il mio corpo non sarà mio, bensì d'altri. Esposto all'altrui ludibrio, terreno per giochi di potere. Luogo di punizioni esemplari, per educare il popolo e reprimerlo.

Semmai ce ne fosse ancora bisogno.

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