giovedì 21 maggio 2009

PEEPSHOW

Ho ali di farfalla e l'innocenza di una puttana.
So quanto sia inutile mostrarmi così. Per occhi senza volto.
Ma non so celarmi...

mercoledì 6 maggio 2009

A QUESTION OF LUST


Manco da un pò - temo che la mia notoria incostanza sarà letale a questo blog in tempi più rapidi del previsto -. Non trovo stimoli a scrivere nell'ultimo periodo. Un nodo di tensione nella pancia che non si scioglie e continua a tormentarmi senza analisi. Ma tant'è.
Rientro oggi e trovo di avere un lettore, gradita sorpresa in sè. Sebbene forse in poche righe costui abbia già relegato ciò che scrivo all'ambito della... scrittura femminile consolatoria. Già classificati i miei post come sfogo inquieto di una "mamma con passeggino". Della serie, blog di ricette, diari e sospiri.
Etichetta che non condivido. Che temo, altresì.
E lettura forse superficiale. Non so.

Ero già inquieta prima della maternità, lo sono in quanto essere umano perennemente insoddisfatto. Non come donna. Non sopporto il bovarismo, di tutte le patologie la più borghese ed insieme la più patriarcale. Cucita addosso a donne che si ritenevano inette e scarsamente consapevoli. Ammetto candidamente a me stessa le mie debolezze e non mi illudo che le supererò mai.

L'unica tregua che ritengo mi sia concessa, la nemesi che cerco verso la vita che non mi aggrada, è racchiusa nella misura di una bella chiavata. Che mi riporti a terra, esausta e vinta, nella grazia dell'abbandono.


Da sempre.

martedì 21 aprile 2009

STRANGE DAYS

Sono terra che aspetta la pioggia. Spando il mio profumo di attesa verso il cielo che dovrebbe bagnarmi e consolarmi. Ma è muto e sordo.

Non sono strutturata alla pazienza, mai abbastanza a mio agio col tempo. Che non passa quando dovrebbe. Che fugge invece, mentre vorrei si fermasse. Così la mia mente si evolve in spire che lente si avvitano e disperdono. Nell'attesa di qualcosa che neanche conosco precisamente.

venerdì 27 marzo 2009

ON ME


Il mio corpo è sotto assedio e vale qualcosa meno di niente. E' oggetto a perdere tra le mani di sconosciuti che possono permettersi di decidere che farne in qualsiasi frangente.

Quando sarò in punto di morte, resa muta dal dolore e dal morbo, le mie volontà in materia di fine-vita saranno carta straccia tra le mani di medici e deputati. Il mio corpo immerso nell'oscena pornografia di macchine e fili, manipolato da estranei, violato fino all'ultimo, privato della pietà della morte.

Oppure quando andrò dal farmacista obiettore di coscienza.

O ancora quando inciamperò sulla mia strada, in una ginecologa anch'essa obiettrice che rifiuterà di visitarmi, adducendo quale motivazione etica la palese immoralità dell mia depilazione.

Il mio corpo non sarà mio, bensì d'altri. Esposto all'altrui ludibrio, terreno per giochi di potere. Luogo di punizioni esemplari, per educare il popolo e reprimerlo.

Semmai ce ne fosse ancora bisogno.

martedì 24 marzo 2009


"So messed up I want you near
In my room I want you here
Now it's gonna be face to face
and I lay right down
in my favourite place
Now I wanna be your dog"

Oggi mi sento una regina e voglio un servo.


lunedì 23 marzo 2009

TREMA


"Come puttana fragile in cerca di occasioni
so dove sta il delirio e trema il cuore"

giovedì 19 marzo 2009

call me


Sono quella che agita i tuoi sogni. Mentre dormi o durante il lavoro.
Quella che combacia perfettamente, lato su lato, alle tue necessità. Spigolo su spigolo.
Azzero i limiti ed il tempo quando la tua mente va a me.

Io sola. Con te.

Sembro lontana anni luce, ma avermi potrebbe essere facile. Soltanto un po’ di coraggio e di incoscienza. Se hai il potere di interessarmi ed incuriosirmi, allora il gioco è fatto.

Sii attento. Non sono per tutti. Soltanto per coloro che sono disposti ad impazzire per me, nello spazio di una notte e di un letto. Questo basta ad accendermi e ti sarà sufficiente a provare ciò che neanche osavi chiedere alle fantasie.

Invoca il mio nome, chiamami. Il mio nome è scritto in ogni tua cellula. Immanente al tuo desiderio. Lo conosci. Prova a stupirti.

Sono l’unica che sa ciò che vuoi e che può trasformarsi abilmente nel tuo capriccio. Il tuo regalo senza pari.. Una veste luccicante, tutta da scartare.

Schiava e regina. Aggressiva e sottomessa ad un tempo. Padroneggio le contraddizioni che mi costituiscono e le rigiro a mio favore. E tuo. Femminista e femmina che riesce a farsi oggetto, morbido e duttile, solo che mi si indichino vette altissime di piaceri.

Creatura sperimentale. Il sesso è per me comunicazione suprema e conoscenza. Un modulo attraverso cui esperire il mondo nella sua forma più pura ed autentica. Per questo non ho limiti. Ed adoro rotolarmi nella lussuria, attingendo a piene mani, sporcandomi con ciò che per altri è osceno e proibito. Perché i divieti esistono per essere infranti . I veli, per scivolare via.

Adorna il mio corpo ed incatenalo con nastri dorati di piscio ed elaborati pizzi di sperma. Colami addosso. Fammi rinascere in questo godimento liquido, più forte e più bella di prima. La mia vendetta, la mia nemesi contro la realtà che mi imprigiona.

Graffiami e mordimi. Lascia il segno del tuo passaggio su di me. Questi sono gli unici gioielli che indosso con vanto e superbia. Regina della mia arte.

Sono quella che ti porge il suo corpo e lo fa con fiero egoismo.

Sono proprio quella. Sono io.

martedì 17 marzo 2009

" La mia brama è talmente grande, spalancata, cavernosa, profonda, lunga, ampia, talmente vecchia e talmente giovane che solo un grosso uccello sprofondato nel mio culo è mai riuscita a saziarla."

Grandiosa Tony Bentley che cristallizza il desiderio femminile in poche lapidarie righe. Non credo siano poche le donne che potrebbero riconoscersi in esse. Basterebbe il coraggio di guardarsi dentro ed interrogarsi circa la propria soddisfazione. Aldilà della mera questione meccanica. Chiedersi quante volte si è fatto sesso per GODERE e non per accontentare l'altro, osannando la propria brama. Quante volte si è ammesso di aver voglia di chiavare. Non per tenersi buono un uomo, no. E neanche per un mercimonio di sicurezze e necessità. Magari nemmeno per amore, ma solo per voglia di cazzo. Ecco.

Personalmente sono stata accusata da un ex piuttosto tradizionalista - ma non voleva darlo a vedere sulle prime - di usare i maschi come oggetti. Questi uomini... in certi casi sono tanto noiosi e con così poco da dire al mondo, che tanto vale zittirli in qualche maniera. E trovarsi qualcosa d'interessante per trascorrere il tempo in loro compagnia. No?
Aneddoti a parte, concordo con Bentley parola per parola. Pure quando afferma che è ora di lasciare in pace le vagine, di dar loro una tregua, chè ne hanno viste e sopportate troppe. Quando invece nel culo ci sono risposte che abbiamo sempre cercato. Adoro il sesso anale ed è probabilmente vero che è il modo più sicuro - per non fare figli, dite? sì anche questo è verissimo - per raggiungere l'anima. In una vera e propria profanazione che diventa trascendenza mistica, man mano che il dolore, oltrepassando la propria soglia, si tramuta in piacere e ti slega e ti fa sentire libera dal vincolo corporeo e terreno. E' estasi.
Semplicemente questo.

lunedì 16 marzo 2009

Spellbound

"puttana la mia puttana". Parole essenziali come una formula. La formula magica per farmi apparire.

what's inside a girl

Non riesco a liberarmi. Non posso sciogliermi. Nemmeno la scrittura ottiene questo risultato. Peraltro mi sembra di scrivere nel vuoto, c’è una forte dose di esibizionismo in questo mio blog – alla sua origine – che non trova soddisfazione.
Mmh- mh sono proprio un’esibizionista, nascosta sotto i panni della pudica. Tra l’altro ad incontrarmi per la strada, nel pomeriggio di un giorno qualunque, nessuno mai probabilmente indovinerebbe la mia natura perversa. Cammino con l’aria svagata – ancheggiando pesantemente, a quanto si dice – sciarpa cappello cappotto e passeggino tengono lontani sguardi maschili lubrici. Non potete sapere quali pensieri scorrano dietro la lenti scure degli occhiali da sole, non ci arrivereste mai.
Oh sì c’è la pizza da cucinare – so farla benissimo -, pannolini da comprare e svezzamenti da proseguire in un tripudio di pappe steineriane. Ma terminata questa sequela odorosa di pane fatto in casa, inizia la rumba.
O più precisamente un tango lento e voluttuoso e crudele, durante il quale incontro tutti i miei amanti. Passati e futuri. Veri o presunti, sono tutti presenti al gran ballo inscenato nell’immaginazione. La danza arcaica che mi spoglia dei panni consunti; mi sveste e riveste plasmandomi.
Sono come tu mi vuoi.

Mi vuoi puttana, questo me lo auguro. Per meno non mi sposto. Adoro esserlo, puttana. In tremendo contrasto con la persona che tutti vedono. Adoro sentirmelo dire e poi ripetere allo sfinimento durante l’amplesso. Perché segna una resa, marca un confine finalmente varcato oltre il quale sta il godimento senza freni. Basta col pensiero femminista, basta con il politicamente corretto. Ora che si scopa conta solo il corpo, il cervello deve tacere per poter meglio assaporare e spandere onde di elettricità che giungeranno via via più frequente. Allora, eccomi, sono la tua troia, dimmelo. Fa’ di me ciò che più ti piace, ma fallo bene. Fammi capire che sai come farmi godere. Che padroneggi l’arte della lascivia. Voglio abbandonarmi alle tue mani, alla necessità dei corpi, sentirmi dissolta nell’etere. L’anima affiora, in ogni singola cellula lambita dal tocco, mentre la testa inizierà a girare. Non conosco altro modo che questa totale resa per godere.
Nello spazio - effimero ed eterno al contempo - di una scopata, posso diventare il tuo luna- park preferito. Potrai salire su qualsiasi giostra ed io te lo concederò, poiché sarò la prima a godere e per te sarà un Dono.
Lo spazio speciale cui riandare sempre nelle ore solitarie che verranno.

venerdì 13 marzo 2009

ascolto musica elettro rarefatta ed elettrica a celebrare la mia sensualità. non trovo un porto che accolga fantasie sempre più indefinite ed irrequiete
la mia mente brama. nemmeno sa precisamente cosa, sono bestia cacciatrice acquattata in attesa. il mio cervello sa che esiste un suo corrispettivo segreto. l'amante. da qualche parte. ma ora non è tempo.
lingua suadente nell'orecchio a lambire pensieri sul punto di nascere, compagno di giochi solo immaginati. necessità pulsante a tratti. e sempre muta complicità nella distanza.
la creatura della mia immaginazione fervida che sa farmi bagnare in un attimo senz'altro tocco, che non sia quello di parole sapientemente dosate. il gemello perverso che condivide e non giudica e non si spaventa.
dovrebbe essere qui nell'istante preciso - questo - in cui la mano sinistra s'insinua oltre gli slip, a sfiorare la clito. dovrebbe adorarmi ora, mentre inizio a masturbarmi.

mercoledì 11 marzo 2009

Sono curiosa di vedere chi sarà il primo a commentare e cosa mi scriverà. Come on...

EVASIONE

Mmh... dunque sono stata un pò in chat a caccia di evasione. Caccia grama. Nulla da segnalare. Questi maschi restano sempre incollati ad un livello medio che non m'incuriosisce nemmeno un pò. Mi lascia asciutta a sbadigliare. Tutti rigorosamente attaccati al loro benemerito cazzo, quando invece una donna come me cerca devozione al proprio corpo, alla propria fica. Cerca labbra che si rivolgano a questo fiore nascosto con urgenza e necessità, affamate del suo nettare. Vuole occhi a sbavare, mani curiose di nuove zone erogene. Stanca della solita meccanica. Ha voglia di chimica.

martedì 10 marzo 2009

molta tensione nell'aria. influisce anche sulla voglia. voglia di godere che soggiace vinta dalle brutte notizie e dalle storture che ogni maledetto giorno porta con sè.
provo un fortissimo desiderio d'evadere, anche solo per un momento. da qui. da quest'impellenza dell'esserci. cuore mente tutto.
concedermi il lusso di non pensare, di fare parlare solo questo mio corpo anchilosato dalla fatica di vivere degli ultimi tempi. vorrei farlo rinascere in pizzi e volluttà, tanto per ribadire che ci sono. ci sono anche e soprattutto in questo modo edonistico che spesso trascuro.

venerdì 27 febbraio 2009

back in the days

IL RITO

Questa sera voglio vestirmi per te. Come se dovessi incontrarti per una prima volta. Vestirsi è dare un messaggio è anticipare l'altro è avvertirlo di ciò che potrà chiedere e di ciò che non potrà ottenere.
Come mi preparerei allora? Sono molto precisa in certe cose e dunque inizierei controllando l'effettiva morbidezza della mia pelle. Io la voglio bianca e serica. In risalto agli occhi gradevole al tatto. Dovrai accarezzarmi, VORRAI accarezzare la mia schiena sin dal primo momento. Di questo sono più che certa.
Ecco allora. Sono di fronte allo specchio e lascio cadere l'asciugamano che mi avvolge. Vediamo la depilazione... Gambe liscie così come il ventre. Giù dall'ombelico, passata l'asperità d'acciaio del piercing che lo adorna, c'è il declivio che porta dritto all'interno delle mie cosce. Liscio da baciare leccare morbido dolce. E' pan di zucchero pronto ad essere gustato.
Lascio che una mano mi accarezzi - come fosse tua - ma so che è mia e so già ciò che sta per fare. Esperta, questa mano ora mi farà godere.
Mi masturbo con lentezza gli occhi persi sullo specchio. Sono divina puttana da fottere - lo sai? - traccio piccoli cerchi sul mio clitoride. Lo faccio leccandomi le dita, appoggiando un piede sul ripano del lavandino, così da essere spalancata e riflessa. Indecente spettacolo di un fiore violaceo bagnato che si apre solo per me in questo momento. I movimenti del mio dito medio si fanno veloci, sempre più, l'altra mano allarga le labbra scappuccia la clito la scopre. Ho brividi spinali, come scosse cerebrali. Mi inumidisco la bocca, che quando sto godendo mi si secca da morire. Immagino come la bacerai tu. O piuttosto penso che tu dovrai beneficiare di questo spettacolo irriverente per un maschio. Una donna che si dà piacere da sola. Senza cazzo, solo con un esile dito, magari due. Una donna dallo sguardo fiero e provocatorio che diventa languido e vacuo, man mano che l'orgasmo si avvicina. La mia faccia tra poco si contrarrà in un parossismo, il respiro accellerato sfocerà in un gemito prolungato e liquido. Sollievo e dolore che sia finita tanto in fretta.
Mi assaporo. Oggi i miei umori sono dolci. Forse perchè il mio dito lo è stato per primo dolce e suadente per nulla invadente. Potrebbero essere invece diversi se... Chissà.
Ciò che conta adesso è che indosserò la biancheria senza asciugarmi. Fica bagnata solo per te, ma in assenza di te. Scelgo un perizoma di pizzo nero tre stringhe sui fianchi a simulare graffi d'ardore e una'apertura sotto così da consentire manovre ardite. Ci pensi? Mi basterebbe sollevare un minimo la gonna, salirti in braccio e saresti mio in un battito di ciglia. Sentirei che ti gonfi, proprio estraendotelo dalla patta, urgente e birichina. In un luogo affollato magari, mentre siamo un pò brilli. Dovresti impalarmi semplicemente. Abbastanza chiara?
Ora il reggiseno di pizzo a balconcino molto basso: è uno di quelli che lasciano che i capezzoli sporgano. Ti basterà slacciarmi la camicetta e li ritroverai puntati su di te come una rosea richiesta d'attenzione. Che faresti? Li morderesti, spero. Alternando debitamente lingua e denti. Te l'ho detto che mi fa impazzire essere un pò maltrattata a letto. Fomenta la troia esalta le mia parte oscura e promiscua. Mi piace sentirla, la mia carne, in grave urto con la tua nella necessità del piacere. Sii un master severo. Nonostante l'atteggiamento che ho, da fiera amazzone. Dominami. Soddisfami. Sbattimi. Questa è una sfida frammista ad un invito.
Le calze stanno velando le mia gambe, sono nere di nylon, senza elastico, da signora d'un tempo. Le userò col reggicalze. Così che le tue mani, scorrendo sotto la gonna troveranno ad un tratto come una sorpresa la verità calda e cedevole della mia pelle. Le dita indugieranno incerte sul bordo della calza poi proseguiranno verso l'inguine e mi cercherannno per stuzzicarmi sotto il tavolo. Titillandomi il clitoride tra una chiacchera e l'altra...mmhh... Che bello essere pronta all'uso, facilmente raggiungibile da mani così. Da dita sapienti. Mi farai bagnare ancora, magari aiutandoti con un cubetto di ghiaccio preso dal tuo drink. Le fantasie su quest'incontro non mi abbandonano ma continuano a turbinare nel mio cervello - la zona erogena primaria - senza sosta. E sono di nuovo umida tra le cosce.
Vorrei incontrare qualcuno che abbia la capacità di masturbarmi la mente. Attraverso parole e concetti che la lambiscano e l'afferrino poi. La scaldino, facendola sciogliere togliendole qualsaisi freno. Magari questo qualcuno sarai tu e mi dirai sconcerie con l'aria più incurante sulla faccia della terra, sorridendo nel percepire il mio imbarazzo, incoraggiato a spingerti oltre. Trova un tabù verbale che mi faccia arrossire come un'educanda usalo su di me sperimenta fin dove puoi arrivare.
Il limite non è mai scontato con me. Posso fare tutto con te. O posso essere fredda ed automatica e limitata come una donnetta qualunque. Dipenderà da come saprai prendermi.
La gonna ora. Lunga fino al ginocchio affusolata e stretta con un generoso spacco che arriva poco sotto il sedere. Stasera si gioca a risiko su di me. Coi cm di pelle che riuscirai a scoprire, bello. Sarò coperta da capo a piedi. Ora indosso la camicia: è un velo che si appoggia sulle mie spalle e sui miei seni piccoli e già in buona parte scoperti. La giacca penserà a coprire ciò che va coperto. Giacca camicia gonna al ginocchio... Pensi a me come ad una segretaria? Inizia a tremare per i 12 cm di tacco a spillo che vengono ora. Qualcuno tempo fa mi chiese di fare una passeggiata su di lui con questi...
Già conosci il potere di queste scarpe , come mi facciano sentire. Diva puttana. Arriverò con passi un pò incerti su questi tacchi. I fianchi muovendosi a ritmo, formando un otto immaginario. Vorrai vedermi cadere sul tuo letto, mentre i laccetti alle caviglie ti faranno pensare a corde per tenermi buona mentre tu approfitti di me. Asseconderò i tuoi capricci - questo il tuo pensiero
Bene. È ciò che voglio. Ora il trucco: matita nera sugli occhi e rossetto rosso a dare rilievo alla mia bocca. Infine gli occhiali, leggermente a punta rossi. Pronta.
Stasera, se riuscirai, potrai avere una segretaria porno, una slave compiacente, una regina del pompino. Un pacco regalo da scartare con la bava alla bocca e le pupille dilatate. Sul letto o magari molto prima. In un cesso qualunque o sul cofano della tua macchina. Sarà l'eccitazione a deciderlo.

SOMETHING TO BEGIN

Perchè mai un blog? e perchè mai questo titolo?
Non ci sono motivi precisi. Tutto nasce di pancia, perchè sono un fiume in piena di pensieri che non sanno dove affluire e come. Tutto ha inizio qui in questo regno umbratile ed accogliente poichè sono stanca della facciata pubblica ed ho bisogno di un rifugio. Quel rifugio che non posso avere in 50 mq che abito e di cui necessito per avere uno spazio MIO. La famosa Stanza tutta per sè di cui scriveva V. Woolf.
In realtà è tantissimo che sono a digiuno di scrittura, e che non coltivo il flusso della mia coscienza. Sempre altro da fare, ogni volta un'impellenza. Le mille astruse necessità di una quotidianità che non mi va bene. Non più.
Troppo stretta. O magari è semplicemente che io mi sto dilatando a dismisura, gonfia per una malsana ritenzione di parole.

L'amore ed il Napalm. Elementi di un titolo a me caro, il libro che ha segnato una parte divertita della mia esistenza. Ma anche parti che si combinano a meraviglia nella mia concezione. L'amore può essere velenoso e distruttivo - anche in minima parte. Quante sono le cose cui rinunciamo o abbiamo rinunciato, in nome suo? Qualcuna. E senza troppi rimpianti probabilmente.
A volte poi trovo che il mio interrogarmi incessante senza posa sulla natura di questo sentimento e sul mio modo di viverlo, sia proprio napalm per il mio povero cervellino stanco. Che gira a vuoto come un motore in folle.

Aprire questo blog è pure una scommessa con me stessa, la principessa delle incostanti. Facili entusiasmi che cadono presto nell'oblio. Vedremo, dunque.

giovedì 26 febbraio 2009

Procediamo con ordine. Sono una donna di 30 anni, ho un compagno ed una figlia di 1.
Si direbbe da ciò che io sia una persona quieta e posata. Nulla di più falso. L'inquietudine non mi dà scampo mai. Non che io non sia serena circa la mia condizione. Ma è come se convivessero 2 soggetti in un unico corpo. Ed uno di essi è quello che brama, quello che sgomita per avere spazio, quello che si sente costretto, quello che è stato imprigionato come un demone.
C'è una parte di me che non si rassegna alla vita tranquilla, che continua a riandare a tempi diversi, in cui l'edonismo ed il divertimento avevano la meglio. Quel demone mi graffia la pelle per uscire, vuole godere di nuovo senza complicazioni come un tempo. Ed io scrivo per rendergli in parte la libertà che non posso concedergli in toto.
Ora il dovere mi chiama. Presto sarà tempo di dare espressione al lato cattivo.